STORIA

Dagli Atti del processo canonico tenutosi a Chiavari  sui fatti del 2 luglio 1610. Così depose il giovane Sebastiano Descalzo:

“Quando uscii di casa a quell’ora mi feci il segno della Santa Croce, camminando dal borgo di Rupinaro per la marina mi tornai a fare i segno della Santa Croce, dicendo il Salmo ‘Deus in nomine tuo salvum me fac et in virtute tua judica me’; vidi lontano da me dinanzi, discosto quanto un tiro di pietra, due gran lumi et in mezzo una cosa turchina vestita col suo manto, che parea una donna… feci dieci passi innanzi al mio cammino e poi mi fermai vedendo quei lumi con quelle cose turchine… io ero solito ogni giorno, alla sera o alla mattina andare a prendere il perdono alla Madonna dell’horto, e così mi avviai verso detta Madonna dell’horto, vedendo quei lumi con quella cosa turchina, ed essendomi accostato alla muraglia di detto horto vidi gli stessi lumi con quella cosa che di strada salì sopra la muraglia dove è l’immagine della Madonna e subito sparì nè vidi altra cosa”.


1493 ca. Una pia donna chiavarese, Maria de’ Guerci detta la Turchina, scampata ad una epidemia di peste, fa dipingere da Benedetto Borzone un’immagine della Madonna con Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco nella nicchia del muro di un orto affacciato sulla Piazza della Marina, sul lato di levante. Per questo motivo l’immagine viene venerata dal popolo con il nome di“Madonna dell’Orto”.

1528. In occasione di una nuova pestilenza viene celebrata la messa all’aperto davanti all’immagine mariana. Accanto ad essa si seppelliscono i morti di peste, in un angolo della piazza che si trasforma così in cimitero.

1610. Il 2 luglio la Madonna si manifesta al giovane Sebastiano Descalzo proprio davanti all’immagine sacra. Il fatto è accompagnato da prodigi e ben presto l’edicola mariana si trasforma in un frequentato luogo di culto.

1612. Accertati i fatti miracolosi dal tribunale ecclesiastico, si costruisce una piccola chiesa provvisoria per mettervi al riparo l’immagine sacra e per accogliere i fedeli che accorrono dall’entroterra e da varie località della Liguria. Vi si celebra la prima messa il 25 marzo.

1613. Benedizione e posa della prima pietra del santuario il 1° luglio. I lavori iniziano sotto la direzione dell’architetto Cesario Leoni del Marro, ma assumono decisiva importanza solo nel 1626 per merito della famiglia Costaguta, che fa edificare l’altare maggiore su disegno degli architetti e scultori Giovanni Battista e Giuseppe Ferrandino.

1634. L’8 settembre l’immagine della Madonna col Bambino viene staccata dal muro dell’orto e solennemente trasportata in processione all’interno del santuario, dove viene innalzata sull’ancona dell’altare maggiore.

1643. Il 7 marzo nel Palazzo della Cittadella, sede dell’amministrazione locale, N.S. dell’Orto viene solennemente proclamata patrona principale della città di Chiavari e del distretto.

1769. L’8 settembre l’effigie della Madonna dell’Orto viene solennemente incoronata da mons. Giovanni Lercari, arcivescovo di Genova, con le corone d’oro del Capitolo Vaticano.

1809. Il 12 luglio papa Pio VII, di passaggio a Chiavari come prigioniero di Napoleone, visita il santuario e concede al clero l’Ufficiatura propria di Nostra Signora dell’Orto.

1835. Il futuro santo Antonio Gianelli, arciprete di San Giovanni Battista (nella cui giurisdizione era compreso il santuario dell’Orto), ottiene dalla Vergine il “Miracolo delle Rondini” in piazza N. S. dell’Orto, a seguito del quale si arresta alle porte di Chiavari l’epidemia di cholera morbus. Il Santo recò in processione il Crocifisso Nero, venerato in San Giovanni.

1841. Si pone la prima pietra del colonnato marmoreo, ex voto per la salvezza dal colera. E affidata all’architetto romano Luigi Poletti l’erezione dell’imponente pronao neoclassico.

1892. Papa Leone XIII erìge la Diocesi di Chiavari e innalza il santuario alla dignità di Cattedrale.

1904. Papa Pio X, futuro santo, conferisce alla Cattedrale il titolo di Basilica minore.

1941. La Basilica Cattedrale di N. S. dell’Orto è dichiarata monumento nazionale. L’edificio custodisce opere pittoriche di valore (Orazio De Ferrari, Carlo e Francesco Baratta, Gandolfi), sculture del Maragliano, de! Palmieri e del Pogliaghi.

1943. A ricordo del 3° centenario della proclamazione di N.S. dell’Orto a patrona di Chiavari, il podestà, avv. Andrea Corte, pone ancora la città sotto la protezione della Madonna dell’Orto.

1982. Costruzione dell’altare “versus populum” per la celebrazione dell’Eucarestia, secondo le norme del Concilio Vaticano IL La mensa, in marmo e bronzo, è opera dello scultore chiavarese Piero Solari, autore anche dell’ambone riproducente i quattro Evangelisti.

2007. In preparazione al 4° centenario dell’Apparizione, vengono intrapresi ingenti lavori di restauro della Cattedrale.

2010. Quarto centenario dell’Apparizione.

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Pellegrini illustri al santuario:

1743. San Leonardo da Portomaurizio.

1745. San Paolo della Croce.

1809. Il Servo di Dio Papa Pio VII, di passaggio a Chiavari, prigioniero di Napoleone.

1837. Re Carlo Alberto di Savoia, accompagnato dall’arciprete di San Giovanni, Antonio Gianelli.

1880. San Giovanni Bosco e il beato Michele Rua, suo successore, che si interessarono per le pratiche ecclesiastiche relative all’erezione della Diocesi di Chiavari.

1898. Giuseppe Verdi.

1910. Il beato card. Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, in occasione del terzo centenario dell’apparizione della Madonna, consegna al Capitolo della Cat­tedrale una reliquia di San Carlo Borromeo.

1910. Mons. Giacomo della Chiesa, arcivescovo di Bologna e futuro papa Benedetto XV.

1912. La regina Margherita di Savoia, prima di recarsi in visita alla chiesa di N.S. del Ponte in Lavagna.

1914. Il Santo Giovanni XXIII, ancora giovane prete.

1928. Il principe Umberto di Savoia, in occasione dell’inaugurazione del monumento eretto in Piazza Roma.

1938. San Luigi Orione, in visita ad alcune famiglie malate.

1962. Il Beato Giovanni Battista Montini, cardinale arcivescovo di Milano e futuro papa Paolo VI.

1998. Il Santo Papa Giovanni Paolo II in visita alla Città e alla Diocesi.

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